Imperium, (latino: “comando”, “impero”), il potere esecutivo supremo nello stato romano, che comprendeva sia l’autorità militare che quella giudiziaria. Fu esercitato dapprima dai re di Roma; sotto la repubblica (509 a.C.-27 a.C. circa) fu detenuto dai principali magistrati (consoli, dittatori, pretori, tribuni militari con potere consolare e maestri di cavalleria) e da privati cittadini incaricati di un comando speciale. Nella successiva repubblica, anche i proconsoli, i propraetori, i secondi membri di alcune commissioni possedevano l’imperium. Restrizioni al suo uso furono istituite fin dall’inizio della repubblica. Il principio della collegialità prevedeva che ognuno dei magistrati dello stesso livello (ad esempio, i due consoli) che lo deteneva lo detenesse allo stesso grado. Fino al II secolo a.C., fu approvata una serie di leggi che richiedevano processi per i cittadini romani nei casi capitali, e anche il diritto di appello al popolo (jus provocandi ad populum). Gli stessi diritti erano convenzionalmente estesi ai cittadini romani nell’esercito o in altri servizi ufficiali fuori Roma. I magistrati erano tenuti ad esercitare l’imperium entro i limiti del loro ufficio (provincia). L’imperium era conferito ufficialmente dai Comitia Curiata (un’assemblea popolare) per un anno o fino a quando il funzionario avesse completato il suo incarico. Solo negli ultimi anni della repubblica l’imperium fu concesso per termini specifici oltre l’anno.

L’avversario di Cesare, Pompeo, fu il primo a ricevere un tale incarico, in particolare per tre anni dalla Lex Gabinia (67 a.C.). Ottaviano ottenne l’imperium come titolare di varie cariche sotto la repubblica prima di diventare il primo imperatore, con il nome di Augusto, nel 27 a.C. Da allora in poi gli fu concesso l’imperium per periodi di 10 o 5 anni dal Senato per tutto il suo mandato. In seguito il Senato votò l’imperium ad ogni imperatore successivo al suo ingresso in carica. Alcuni imperatori, come Augusto, lo fecero votare al loro successore scelto. Sotto l’impero il titolo di imperator (imperatore), che era stato usato dai generali romani vittoriosi sotto la repubblica, fu riservato come titolo esclusivo per il capo dello stato. Gli imperatori ricevevano la prima acclamazione come imperatore alla loro adesione e, in seguito, ogni volta che un generale romano otteneva una vittoria. L’imperium fu talvolta dato ad altri in caso di speciali comandi militari, come quello di Germanico nell’ad 17. Quando veniva concesso senza doveri speciali, come nel caso di Tiberio nell’anno 13, implicava che il destinatario fosse un appropriato successore del princeps, il titolo non ufficiale usato da Augusto e dagli imperatori successivi. Con l’espansione del potere romano durante e dopo il regno di Augusto, imperium assunse il significato di “impero”.

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