Il pensiero millenarista cristiano si basa principalmente sul Libro dell’Apocalisse, in particolare Apocalisse 20:1-6, che descrive la visione di un angelo che scese dal cielo con una grande catena e una chiave per un pozzo senza fondo, e catturò Satana, imprigionandolo per mille anni:

Egli afferrò il drago, il serpente antico, che è il diavolo e Satana, e lo legò per mille anni e lo gettò nella fossa e la chiuse e la sigillò sopra di lui, perché non ingannasse più le nazioni, finché i mille anni fossero finiti. Dopo di che, deve essere liberato per un po’ di tempo.

– Apocalisse 20:2-3

Il libro dell’Apocalisse descrive poi una serie di giudici che sono seduti su troni, così come la visione di Giovanni delle anime di coloro che furono decapitati per la loro testimonianza a favore di Gesù e il loro rifiuto del marchio della bestia. Queste anime:

vennero in vita e regnarono con Cristo per mille anni. (Il resto dei morti non tornò in vita fino alla fine dei mille anni). Questa è la prima risurrezione. Beati e santi sono coloro che partecipano alla prima risurrezione. Su di loro la seconda morte non ha potere, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo, e regneranno con lui per mille anni

– Apocalisse 20:4-6

Chiesa primitivaModifica

Durante i primi secoli dopo Cristo, varie forme di chiliasmo (millenarismo) si trovavano nella Chiesa, sia orientale che occidentale. Era un’opinione decisamente maggioritaria a quel tempo, come ammesso da Eusebio, egli stesso un oppositore della dottrina:

Lo stesso scrittore (cioè Papia di Hierapolis) dà anche altri resoconti che dice gli sono arrivati per tradizione non scritta, certe strane parabole e insegnamenti del Salvatore, e alcune altre cose più mitiche. A queste appartiene la sua affermazione che ci sarà un periodo di alcune migliaia di anni dopo la resurrezione dei morti, e che il regno di Cristo sarà stabilito in forma materiale su questa stessa terra. Suppongo che abbia ottenuto queste idee attraverso un fraintendimento dei resoconti apostolici, non percependo che le cose dette da loro erano dette misticamente in figure. Sembra infatti che avesse una comprensione molto limitata, come si può vedere dai suoi discorsi. Ma fu grazie a lui che molti dei Padri della Chiesa dopo di lui adottarono un’opinione simile, insistendo a proprio sostegno sull’antichità dell’uomo; come per esempio Ireneo e chiunque altro possa aver proclamato opinioni simili.

– Eusebio, Storia della Chiesa, Libro 3:39:11-13

Nondimeno, una forte opposizione si sviluppò in seguito da alcune parti, in particolare da Agostino di Ippona. La Chiesa non prese mai una posizione formale sulla questione in nessuno dei concili ecumenici, e quindi sia le posizioni pro che quelle contro rimasero coerenti con l’ortodossia. L’aggiunta al Credo Niceno era intesa a confutare il sabellianesimo percepito da Marcello di Ancyra e altri, una dottrina che include una fine del regno di Cristo e che è esplicitamente individuata per la condanna dal concilio. L’Enciclopedia Cattolica nota che anche i sostenitori del II secolo di varie credenze gnostiche (a loro volta considerate eresie) rifiutarono il millenarismo.

Il millenarismo fu insegnato da vari scrittori precedenti come Giustino Martire, Ireneo, Tertulliano, Commodiano, Lattanzio, Metodio e Apollinare di Laodicea in una forma ora chiamata premillenarismo. Secondo lo studioso di religione Rev. Dr. Francis Nigel Lee, “il ‘Chiliasmo Occasionale’ sui generis di Giustino che era fortemente anti-pretribolista fu seguito forse da Potino nel 175 d.C. e più probabilmente (intorno al 185) da Ireneo”. Giustino Martire, discutendo le proprie credenze premillenarie nel suo Dialogo con Trifone l’Ebreo, capitolo 110, osservò che esse non erano necessarie ai cristiani:

Ti ho ammesso in precedenza che io e molti altri siamo di questa opinione, e che ciò avverrà, come tu certamente sai; ma, d’altra parte, ti ho segnalato che molti che appartengono alla pura e pia fede, e sono veri cristiani, pensano diversamente.

Melito di Sardi è spesso indicato come un sostenitore del secondo secolo del premillenarismo. Il supporto solitamente dato alla supposizione è che “Girolamo e Gennado affermano entrambi che egli era un deciso millenarista.”

All’inizio del terzo secolo, Ippolito di Roma scrisse:

E 6.000 anni devono necessariamente essere compiuti, affinché venga il sabato, il riposo, il giorno santo “in cui Dio si riposò da tutte le sue opere”. Perché il sabato è il tipo e l’emblema del futuro regno dei santi, quando essi “regneranno con Cristo”, quando Egli verrà dal cielo, come dice Giovanni nella sua Apocalisse: perché “un giorno presso il Signore è come mille anni”. Poiché, dunque, in sei giorni Dio ha fatto tutte le cose, ne consegue che 6.000 anni devono essere compiuti. (Ippolito. Sull’EsaËmerone, o lavoro di sei giorni. Da frammenti di commenti a vari libri della Scrittura).

Intorno al 220, ci furono alcune influenze simili su Tertulliano, anche se solo con modifiche e implicazioni molto importanti ed estremamente ottimistiche (se non forse addirittura postmillenarie). D’altra parte, le idee “cristiane chiliastiche” furono effettivamente sostenute nel 240 da Commodiano; nel 250 dal vescovo egiziano Nepos nella sua Refutazione degli Allegoristi; nel 260 dal quasi sconosciuto Coracion; e nel 310 da Lattanzio. Alla fine del IV secolo, il vescovo Ambrogio di Milano aveva tendenze millenaristiche (Ambrogio di Milano. Libro II. Sulla fede nella risurrezione, verso 108). Lattanzio è l’ultimo grande difensore letterario del chiliasmo nella chiesa cristiana primitiva. Girolamo e Agostino si opposero vigorosamente al chiliasmo insegnando l’interpretazione simbolica dell’Apocalisse di San Giovanni, specialmente il capitolo 20.

In una lettera alla regina Gerberga di Francia intorno al 950, Adso di Montier-en-Der stabilì l’idea di un “ultimo imperatore mondiale” che avrebbe conquistato i non cristiani prima dell’arrivo dell’Anticristo.

Riforma e oltreModifica

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Confronto delle interpretazioni millenarie cristiane

Le opinioni cristiane sul futuro ordine degli eventi si diversificarono dopo la riforma protestante (1517 circa). In particolare, fu data nuova enfasi ai passaggi del Libro dell’Apocalisse che sembravano dire che mentre Cristo sarebbe tornato per giudicare i vivi e i morti, Satana sarebbe stato rinchiuso per 1000 anni, ma poi rilasciato sul mondo per istigare una battaglia finale contro Dio e i suoi Santi (Apocalisse 20:1-6). I precedenti teologi cattolici e ortodossi non avevano una visione chiara o consensuale su cosa questo significasse effettivamente (solo il concetto della fine del mondo che arriva inaspettatamente, “come un ladro in una notte”, e il concetto di “anticristo” erano quasi universalmente sostenuti). Le teorie millenariste cercano di spiegare come sarebbero questi “1000 anni di Satana legato in catene”.

Vari tipi di millenarismo esistono per quanto riguarda l’escatologia cristiana, specialmente all’interno del protestantesimo, come il premillenarismo, il postmillenarismo e l’amillenarismo. I primi due si riferiscono a diverse visioni della relazione tra il “Regno millenario” e la seconda venuta di Cristo.

Il premillenarismo vede il secondo avvento di Cristo come precedente al millennio, separando così la seconda venuta dal giudizio finale. In questa visione, il “regno di Cristo” sarà fisicamente sulla terra.

Il postmillenarismo vede la seconda venuta di Cristo come successiva al millennio e simultanea al giudizio finale. In questa visione il “regno di Cristo” (durante il millennio) sarà spirituale in e attraverso la chiesa.

L’Amillennialismo nega fondamentalmente un futuro regno letterale di 1000 anni e vede l’età della chiesa descritta metaforicamente in Apocalisse 20:1-6 in cui il “regno di Cristo” è attuale in e attraverso la chiesa.

La Chiesa Cattolica condanna fermamente il millenarismo come mostra quanto segue:

L’inganno dell’Anticristo comincia già a prendere forma nel mondo ogni volta che si pretende di realizzare all’interno della storia quella speranza messianica che può essere realizzata solo oltre la storia attraverso il giudizio escatologico. La Chiesa ha respinto anche forme modificate di questa falsificazione del regno a venire sotto il nome di millenarismo, specialmente la forma politica “intrinsecamente perversa” di un messianismo secolare.

– Joseph Cardinal Ratzinger, Catechismo della Chiesa Cattolica, 1995

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