A proposito di numeri romani
I numeri romani hanno origine, come suggerisce il nome, dall’antico impero romano. A differenza del nostro sistema basato sulla posizione con base 10, il sistema romano si basa sull’addizione (e talvolta sulla sottrazione) di sette valori diversi. Questi sono i simboli usati per rappresentare questi valori:
Simbolo | Valore |
I | 1 |
V | 5 |
X | 10 |
L | 50 |
C | 100 |
D | 500 |
M | 1000 |
Per esempio, per esprimere il numero 737 in numeri romani si scrive DCCXXXVII, cioè 500 + 100 + 100 + 10 + 10 + 10 + 5 + 1 + 1. Tuttavia, per i numeri 4 e 9, si usa la sottrazione invece dell’addizione, e il numero più piccolo si scrive davanti al numero maggiore: ad esempio 14 si scrive XIV, cioè 10 + 5 – 1, e 199 si esprime come CXCIX cioè 100 + 100 – 10 + 10 – 1. Si potrebbe sostenere che 199 sarebbe più facilmente scritto come CIC, ma secondo la definizione più comune si può solo sottrarre un numero che è un ordine di grandezza più piccolo dei numeri da cui si sta sottraendo, il che significa che IC per 99 non è corretto.
I numeri romani sono spesso usati nelle liste numerate, sugli edifici per indicare l’anno di costruzione, e nei nomi dei reggenti, come Luigi XVI di Francia.
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