Collezione della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti
A proposito di questo oggetto Il presidente James Garfield servì alla Camera immediatamente prima della sua elezione alla presidenza.

In questa data, il rappresentante James Garfield dell’Ohio divenne il primo (e tuttora l’unico) membro della Camera ad essere eletto presidente degli Stati Uniti. Nato da una famiglia di modesti mezzi, alla fine si è laureato al Williams College del Massachusetts nel 1856. Salito al grado di generale nella guerra civile, fu eletto per il primo di nove mandati alla Camera nel 1862, rinunciando al suo incarico per prendere posto all’apertura del 38° Congresso (1863-1865). Garfield fu un instancabile sostenitore della “moneta forte” (specie d’oro o d’argento), finendo per presiedere il comitato per gli stanziamenti e servendo come leader de facto del GOP. Nel 1880, dopo che la legislatura dell’Ohio lo aveva eletto al Senato, Garfield partecipò alla Convenzione Nazionale Repubblicana per nominare il Segretario al Tesoro John Sherman dell’Ohio come presidente, contro James G. Blaine del Maine e Ulysses S. Grant dell’Ohio. Tuttavia, quando la convenzione si bloccò, la delegazione del Wisconsin sorprese tutti lanciando 16 voti per Garfield. Alla fine, al 36° scrutinio, fu nominato come candidato di compromesso. L’attenzione di Garfield alle questioni monetarie in un periodo di instabilità finanziaria, così come la sua accattivante storia di vita, gli diedero un vantaggio sul candidato democratico, il generale Winfield Scott Hancock. Garfield vinse il voto popolare più vicino nella storia presidenziale – solo 10.000 voti – ma spazzò il Collegio Elettorale nel Midwest e nel Nordest. “Oggi ci troviamo su un’altura che sovrasta cento anni di vita nazionale”, disse Garfield aprendo il suo discorso inaugurale. “Prima di continuare la marcia in avanti, fermiamoci su questa altezza per un momento per rafforzare la nostra fede e rinnovare la nostra speranza”. La vittoria di Garfield fu di breve durata. Nel luglio del 1881, quattro mesi dopo il suo insediamento, gli spararono alla stazione ferroviaria di Baltimora e del Potomac e morì per le sue ferite nel settembre dello stesso anno.

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