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Diciamo di voler glorificare Dio, ma cosa significa?

Ciao, sono Joni Eareckson Tada e ti sei mai chiesto esattamente perché Dio ti ha creato? O perché ha creato i tuoi figli o i tuoi nipoti? Dio non potrebbe essere più chiaro che in Isaia 43:6-7. Egli ha creato te e me per uno scopo: per mostrare la Sua gloria, per goderne, mostrarla e dimostrarla ogni giorno a tutti coloro che incontriamo. Dio dice in Isaia 43: “Portate i miei figli da lontano, tutti quelli che sono chiamati per nome mio, che ho creato per la mia gloria, che ho formato e fatto”. Oh amico, Lui ti ha formato, ti ha fatto così come sei; ti ha creato per riflettere, per rispecchiare la gloria di Dio; per mostrare e mettere in mostra la Sua gloria. Ma gloria è una parola interessante, come lo glorifichiamo?

Cosa significa mettere in mostra la Sua gloria? Beh, ecco il punto, significa mettere in evidenza i Suoi attributi e le Sue caratteristiche. Naturalmente, lo facciamo quando parliamo di Dio Padre, o parliamo dello Spirito Santo o di Cristo, il nostro Salvatore, quando esprimiamo agli altri la nostra devozione al Signore, o la nostra gioia in Lui, quando descriviamo la sua bellezza e costringiamo gli altri a fidarsi di Lui, tutto ciò lo fa apparire più grande e più luminoso, agli occhi degli altri. Glorificare Dio con le nostre parole significa magnificare – far apparire più grande – l’eccellenza di Gesù agli occhi degli altri. Dire agli altri perché pensiamo che Lui sia degno e perché pensiamo che sia lodevole; è saggio fidarsi di Lui, tutti questi sono modi di glorificare Dio.

Quando diamo ai poveri, stiamo glorificando Dio perché Lui si prende cura dei poveri. Quando aiutiamo la giovane madre in fondo alla strada che ha perso il marito, stiamo glorificando Dio perché Lui si prende cura della vedova. Quando sosteniamo una persona anziana in una casa di riposo, stiamo glorificando Dio perché si preoccupa dei diritti degli oppressi, dei bisogni delle persone sole e del benessere dei dimenticati. Quando mostriamo misericordia a un amico che ci ha fatto un torto, oh mio Dio, allora stiamo glorificando Dio e la Sua natura di perdonare.

Ma significa anche fare scelte difficili per fare la cosa giusta: cioè, la cosa giusta. Significa mordersi la lingua dai pettegolezzi, uscire fuori strada per un vicino nel bisogno, dire la verità anche quando è difficile, non rispondere di scatto quando qualcuno ti ferisce, o parlare liberamente e apertamente del tuo Padre in cielo. In breve, è vivere come Gesù ha vissuto quando camminava sulla terra.

Dio è invisibile. Nell’Antico Testamento, lo sai bene quanto me, ogni volta che Egli voleva mostrare il Suo carattere, il Suo essere più profondo, lo faceva attraverso qualcosa di visibile come un roveto ardente, una colonna di nuvola o di fuoco, o una “teofania” come la chiamano loro (un’apparizione del Cristo pre-incarnato). Nel Nuovo Testamento, però, Dio ha mostrato la Sua gloria attraverso Suo Figlio, Gesù. Ma ehi, sono passati 2000 anni, Gesù non cammina più fisicamente sulla terra, e i cespugli che bruciano sono solo negli incendi delle praterie o nei cumuli di foglie rastrellate. Quindi come fa un Dio invisibile a mostrare la Sua gloria in questa epoca? Attraverso di voi! Oh, mio Dio, che privilegio!

È per questo che Dio ti ha creato. Tu sei l’ambasciatore di Cristo, il Suo rappresentante, sei il Suo specchio. Quando la gente ti guarda e parla con te, dovrebbe vedere Gesù. E deliziarsi in Cristo è glorificare il Padre. È così sorprendente pensare che tu ed io siamo i cespugli ardenti di Dio, siamo la Sua colonna di nuvola e fuoco, indicando le persone a Cristo e portandogli gloria su gloria su gloria su gloria. Lo faresti oggi? Dio vi benedica e grazie per aver ascoltato Joni and Friends.

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