3 maggio 2019
La battaglia di Puebla rappresentò un’importante vittoria per il Messico. Il popolo unito, che governava per amore della patria, difese la terra messicana contro un esercito di più di seimila francesi.
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Dopo la guerra di riforma, il Messico fu scosso da continue guerre tra conservatori e liberali che portarono il paese ad una crisi finanziaria. In seguito a questa bancarotta nazionale, l’allora presidente Benito Juárez sospese per due anni il debito che aveva nei confronti di inglesi, spagnoli e francesi.
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I leader di queste nazioni nel 1861, si riunirono a Londra per inviare un comunicato al governo messicano minacciando di coprire il pagamento del debito, e se le richieste non venivano soddisfatte, avrebbero intrapreso un’invasione armata.
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Nell’aprile del 1862, i negoziati con la Spagna e l’Inghilterra portarono alla pace, ma le truppe francesi decisero di arrivare in Messico per regolare i conti, così sbarcarono a Veracruz e si diressero verso il centro del paese.
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Il generale Ignacio Zaragoza decise di affrontare il nemico nella città di Puebla, allestendo dei forti con più di 1.200 uomini sotto il comando del generale Miguel Negrete. Sulle colline di Loreto e Guadalupe eseguì tre brigate d’attacco di circa 1.000 uomini ciascuna, comandate dai generali Felipe Berriozábal, Porfirio Díaz e Francisco Lamadrid, oltre a 550 cavallerie sotto il generale Antonio Álvarez.
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La mattina del 5 maggio le truppe francesi con più di seimila elementi arrivarono per iniziare il combattimento.
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Dalla capitale della Repubblica seguirono la battaglia tramite telegrammi, dove ricevettero la comunicazione che dalle 9:30 si vedevano le truppe nemiche e fino a mezzogiorno l’attacco continuò con cannonate da entrambe le parti.
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Dopo un altro tentativo di attacco che fu evitato dalle forze repubblicane, alle 2:30 del pomeriggio fu annunciato che i francesi si disperdevano.
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Un paio d’ore dopo iniziò un acquazzone e l’esercito europeo iniziò la sua ritirata.
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Non fu prima delle sette che il generale Ignacio Zaragoza comunicò al Presidente della Repubblica il trionfo definitivo della battaglia.
10. Il militare Miguel Blanco Múzquiz, Segretario di Guerra e Marina proclamò prima della vittoria:
“Onore ai coraggiosi soldati della Repubblica! Il governo supremo si è estremamente compiaciuto della giornata odierna, memorabile e immortale negli splendori della nostra storia; ma in particolare dell’eroica difesa delle colline di Guadalupe e Loreto, dove l’invasore e gli uomini liberi hanno sigillato con il loro sangue, il primo la loro delusione, e i secondi la loro fama imperitura. Bravo, valoroso generale in capo e tutti i tuoi degni compagni! Ben fatto, soldati della libertà e del progresso! La nazione vi deve molto, e vi amerà e vi ricompenserà come meritate. Se il viaggio finisce così gloriosamente come è iniziato e ha continuato, non ci sarà più nulla da augurare al governo supremo.”
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