THE BURNED OF A LEGEND
Il nome “Jack the Ripper” non entrò nelle indagini fino alla notte del cosiddetto “doppio omicidio” di Elizabeth Stride e Catherine Eddowes il 30 settembre 1888.
Fino a quel momento l’assassino era stato conosciuto variamente come “il demonio rosso”, “l’assassino di Whitechapel” e “il grembiule di cuoio”.”
È stato l’arrivo di una lettera gongolante inviata a un’agenzia di stampa di Londra alla fine di settembre del 1888 che avrebbe introdotto il nome “Jack lo Squartatore” nella saga.
La lettera in questione fu ricevuta dall’agenzia Central News nella loro sede nella City di Londra il 27 settembre 18888.
Disapprovato all’inizio
All’inizio il personale dell’agenzia di stampa non era troppo preoccupato della lettera, e sarebbero passati due giorni prima che, il 29 settembre, decidessero di trasmetterla alla polizia metropolitana.
La lettera, scritta in tono sbruffone, era indirizzata a “The Boss, Central News Office, London, City.”
Si leggeva:-
Caro Boss,
continuo a sentire che la polizia mi ha preso ma non mi sistemeranno ancora. Ho riso quando sembrano così intelligenti e parlano di essere sulla strada giusta. Quella battuta sul grembiule di cuoio mi ha dato delle vere e proprie crisi. Sono a terra con le puttane e non smetterò di strapparle fino a quando non mi si inchioderà. Grande lavoro l’ultimo lavoro è stato. Non ho dato alla signora il tempo di strillare.
Come possono prendermi ora. Amo il mio lavoro e voglio ricominciare. Presto sentirete parlare di me con i miei giochi divertenti. Ho salvato un po’ di roba rossa corretta in una bottiglia di birra allo zenzero durante l’ultimo lavoro per scrivere, ma è diventata spessa come la colla e non posso usarla. L’inchiostro rosso è abbastanza adatto spero ha ha. Il prossimo lavoro che farò, taglierò le orecchie della ragazza e le manderò agli ufficiali di polizia, giusto per divertimento. Tieni questa lettera finché non faccio un po’ più di lavoro, poi la distribuisci direttamente.
Il mio coltello è così bello e affilato che voglio mettermi subito al lavoro se ne ho la possibilità.
Buona fortuna.
Veramente tuo
Jack lo Squartatore
Non ti dispiace se do il nome commerciale. Non era abbastanza buono per postare questo prima che ho ottenuto tutto l’inchiostro rosso dalle mie mani lo maledicono Nessuna fortuna ancora. Dicono che ora sono un dottore. ha ha”
PERMETTERE LA LETTERA DI CARO BOSS
SCEPTICISMO DELLA POLIZIA
La polizia era inizialmente scettica sul fatto che questa corrispondenza fosse stata scritta dall’assassino e credeva che fosse una bufala.
Ma, entro un giorno da quando l’agenzia l’aveva passato loro, altre due donne – Elizabeth Stride e Catherine Eddowes – furono uccise nelle prime ore del 30 settembre.
La polizia si trovò con poca scelta se non quella di dare un’occhiata più da vicino a ciò che “Jack lo Squartatore” aveva scritto.
L’affermazione “Voglio mettermi subito al lavoro se ne ho la possibilità”, dato che apparentemente aveva fatto proprio questo, apparentemente avvalorò la tesi dell’autore che era lui l’assassino.
Intanto, la minaccia di “tagliare le orecchie alla ragazza e mandarla alla polizia”, quando il suo assassino aveva effettivamente mutilato i lobi delle orecchie di Catharine Eddowes, era, così pensò la polizia, un po’ troppo profetica per poterla liquidare come una vana vanteria.
Inoltre, con le loro indagini che fallivano e le critiche della stampa sulla loro mancanza di progressi che aumentavano, avevano disperatamente bisogno di una svolta nella loro caccia al killer. Forse questa lettera avrebbe fornito la svolta cercata?
LA POLIZIA RILASCIA LA LETTERA
Così, il 1° ottobre, la polizia rese pubblica la lettera del Caro Capo e, così facendo, le scappatelle di uno sconosciuto assassino dell’East End e la sua sordida serie di crimini ricevettero una macabra immortalità e, come risultato, un elemento quasi bizzarro di melodramma entrò nel caso.
UN’ALTRA LETTERA VIENE RICEVUTA
Nella prima posta di lunedì 1 ottobre, una cartolina scritta con una grafia simile a quella della lettera “Caro Capo”, arrivò alla Central News Agency.
Anche questa era scarabocchiata con inchiostro rosso ma, in più, c’erano quelle che sembravano essere macchie di sangue.
Lo scrittore non aveva messo una data sulla cartolina, ma portava il timbro postale LONDON E, e questo era datato 1 ottobre.
Se l’autore non era lo stesso scrittore responsabile della lettera “Caro Capo”, c’erano pochi dubbi che avesse almeno familiarità con il contenuto di quella missiva.
SAUCY JACKY
La cartolina diceva:-
Non stavo codificando il caro vecchio Boss quando ti ho dato la soffiata, sentirai del lavoro di Saucy Jacky domani doppio evento questa volta il numero uno ha strillato un po’ non ha potuto finire subito non aveva il tempo di prendere le orecchie per la polizia. Grazie per aver trattenuto l’ultima lettera fino a quando non sono tornato al lavoro.
Jack lo Squartatore.”
PERCHÉ LA CARTOLINA DI JACK LO SQUARTATORE
Era evidente che chiunque avesse vergato la cartolina stava deducendo che era stata scritta poco tempo dopo che gli omicidi erano avvenuti, e che lo scrittore si stava vantando con la polizia dei due omicidi che aveva, presumibilmente, appena commesso.
Inoltre, includeva la provocazione che aveva effettivamente cercato di mettere in atto la sua minaccia del comunicato precedente di tagliare le orecchie alla vittima.
Cominciano ad arrivare le lettere
Nei giorni in cui la lettera e la cartolina “Caro Capo” sono state rese pubbliche, copie di esse hanno cominciato ad apparire sulla stampa mondiale.
Questa pubblicità si rivelò una rovina per gli sforzi della polizia di catturare l’assassino, poiché diede il via a un passatempo nazionale che vide gli imbroglioni di tutto il paese prendere la penna e, molto presto, le assediate indagini della polizia furono sommerse da una vera e propria ondata di corrispondenza fasulla che pretendeva di provenire dall’assassino.
La polizia non aveva altra scelta che leggere e valutare ogni lettera, formare un giudizio sulla sua veridicità e, se possibile, rintracciare e indagare l’autore.
OPINIONE DI GEORGE SIMS
Il giornalista George Sims, scrivendo nella sua rubrica Dagonet per l’Arbitro di domenica 7 ottobre, riassunse giustamente l’effetto che la pubblicazione della lettera e della cartolina – e l’arrivo nella coscienza pubblica del nome Jack lo Squartatore – aveva avuto:-
JACK THE RIPPER è l’eroe del momento. Un macabro burlone, un lugubre burlone, è riuscito a trarre un enorme divertimento da una cartolina che ha inviato al Central News. Il divertimento è tutto suo, e nessuno lo condivide, ma egli deve gongolare demoniacamente in questo momento per lo stato di perturbazione in cui ha gettato la mente pubblica. Giornali seri hanno riprodotto la triste burla, e hanno tentato di sostenere seriamente che il terribile demone di Whitechapel è l’idiota pigro e malizioso che invia cartoline macchiate di sangue all’agenzia di stampa. Naturalmente tutta la faccenda è una farsa.”
Che cosa pensava il commissario
A questo punto, la polizia era certa che la corrispondenza non era stata certamente scritta dalla stessa mano che aveva ucciso Mary Nichols, Annie Chapman, Elizabeth Stride e Catharine Eddowes. Ma, naturalmente, avevano il dovere di indagare, se non altro per rintracciare l’autore ed eliminarlo dalle loro indagini.
Il 10 ottobre Sir Charles Warren informò il Ministero degli Interni che:-
Al momento penso che l’intera faccenda sia una bufala, ma naturalmente siamo tenuti a cercare &di accertare lo scrittore in ogni caso.”
OPINIONE DI ROBERT ANDERSON
Nel 1910, nelle sue memorie, Robert Anderson, che all’epoca degli omicidi era assistente commissario di polizia e capo del dipartimento investigativo, fu ancora più enfatico sul fatto che la lettera era stata una bufala.
Ha persino dichiarato che la polizia conosceva l’identità del burlone:-
Aggiungo solo che la lettera di “Jack lo Squartatore” che è conservata nel Museo della Polizia a New Scotland Yard è la creazione di un intraprendente giornalista londinese.”
Lo scrittore conosceva il funzionamento della stampa
Il fatto che chiunque sia stato responsabile dell’invio della lettera e della creazione del nome Jack lo Squartatore l’abbia inviata ad un’agenzia di stampa, piuttosto che ad un giornale, suggerisce che lo scrittore conosceva bene il funzionamento della stampa dell’epoca.
Come osservò George Sims ai suoi lettori:-
Il fatto che l’autoproclamato assassino abbia inviato la sua imitazione della comunicazione imbrattata di sangue al Central News apre un ampio campo per la teoria. Quanti di voi, miei cari lettori, avrebbero avuto l’idea del “Central News” come ricettacolo delle vostre confidenze? Avreste potuto inviare la vostra battuta al Telegraph, al Times, a qualsiasi giornale del mattino o della sera, ma scommetto che non vi sarebbe mai venuto in mente di comunicare con un’agenzia di stampa. Non è curioso che questo maniaco faccia la sua comunicazione a un’agenzia che serve tutta la stampa? È un’idea che potrebbe forse venire a un addetto stampa; e anche in quel caso sarebbe probabilmente venuta in mente solo a qualcuno legato alla redazione di un giornale, qualcuno che sapeva cos’era il Central News e il posto che occupava nel business della fornitura di notizie. Questo modo di procedere da parte di Jack tradisce una conoscenza interna del mondo dei giornali che è certamente sorprendente. Tutto indica quindi che il burlone è professionalmente legato alla stampa. E se dice la verità e non ci prende in giro, allora ci troviamo di fronte al fatto che gli omicidi di Whitechapel sono stati commessi da un giornalista pratico – forse da un vero redattore in carne ed ossa! Il che è assurdo, e penso che lascerò perdere.”
LA LETTERA DALL’INFERNO
George Sims poteva essere contento di lasciar perdere, ma gli autori delle lettere certamente no.
Con il passare del mese di ottobre, continuarono ad arrivare sempre più lettere.
Quindi, il 16 ottobre 1888, Mr. George Lusk, il presidente del Mile End Vigilance Committee ricevette quella che ora è la seconda più famosa di tutte le lettere, la lettera “From Hell.”