Tutto 7
Storia 7
Art 8
Personaggio 7
Godimento 8

Così sono rimasto sorpreso quando sono andato sul mio sito di lettura manga per scoprire che questo manga, seguito di uno dei miei manga preferiti di sempre, aveva un tag ‘Completato’. Come fan fedele che legge le uscite settimanali mi sento in dovere di recensire il sequel, avendo già fatto la prima voce.
(*DISCLAIMER*Consiglio vivamente di leggere il prequel ‘The Breaker’ per avere tutte le conoscenze necessarie per questo.)
La versione breve:
(+)La maggior parte dei personaggi sono ben fatti.
(+)La storia è ben collegata al prequel.
(+)Le scene di lotta sono le migliori del loro genere.
(+)Le arti danno grandi pesi emotivi quando è necessario.
(-)Il MC non cambia. Per niente.
(-)La storia si trascina in alcune parti.
(-)Coloro che non conoscono la serie avranno molte domande.
Il buono: Essendo un manga di 200 e passa capitoli sulle arti marziali, avrete bisogno di molte cose buone da presentare al lettore per farlo tornare ogni settimana per la vostra storia. Detto questo, ci sono due cose che The Breaker: New Waves ha in abbondanza, un buon stile artistico e buoni segmenti d’azione.
Una delle cose in cui questo manga non ha mai fallito per me è stata quella di mostrare al lettore quanto questi personaggi fossero emotivi nella situazione in cui si trovavano, quando scherzano tra loro al di fuori dei combattimenti veri e propri, si può dire. Quando qualcuno di importante per i personaggi in questione è stato ucciso davanti ai loro occhi, si vede quello shock d’impatto, e quando la tristezza colpisce subito dopo la quantità di lacrime e moccio che scorre lungo il loro viso mostra solo quanto tenevano a quella persona, ma il momento che mi piace di più quando si tratta dell’arte è quando si vede qualcuno, normalmente il MC, arrabbiarsi davvero, si ottiene quella stessa sensazione dall’immagine che si avrebbe se capitasse di far incazzare qualcuno come Gilgamesh o Guts per esempio, e il Black Origin Threshold è ancora terrificante come la prima volta che l’ho visto.
L’azione è una delle pietre miliari di ogni combattimento, seconda solo alla storia, perché la storia conferisce tensione alle scene di combattimento vere e proprie, così che ne sei ancora più investito, in mancanza della quale i combattimenti devono comunque essere buoni, anche se servono solo come spettacolo. Sono felice di dire che i combattimenti in questo manga sono simili ad uno spettacolo pirotecnico, sono costruiti nel corso di un paio di capitoli e poi quando finalmente arriva il momento si è dotati di un BOOM molto soddisfacente, e occasionalmente spaventoso. Alcuni combattimenti durano più capitoli di altri, ma i combattimenti nei manga di arti marziali sono come i giochi, si spende molto tempo nei combattimenti più piccoli per assicurarsi di essere pronti per quando il boss finalmente arriva per distruggerti, i combattimenti hanno un ritmo simile.

La storia continua più o meno direttamente da dove The Breaker ha lasciato, con solo un paio di mesi di tempo saltati e per quelli che si sono buttati subito dopo aver letto il prequel, ci si ritrova nel mondo e nella sensazione che il primo episodio ci ha dato nel giro di un paio di pagine, questo è il motivo per cui io e tutti gli altri raccomandiamo di leggere il prequel perché se si inizia con questo avrete un sacco di domande che non troveranno risposta molto presto come, “Cos’è un centro ki? Chi è il drago delle nove arti? che cazzo è un Murim? Cos’è il S.U.C.?” Ma quando sarete entrati correttamente nel mondo di Breaker, vi sentirete a casa con tutto quello che succede.
Il male: Ora lasciatemi scendere che i personaggi, per la maggior parte, non sono cattivi, ce ne sono solo alcuni che inginocchiano il resto del gruppo. L’MC per esempio, dopo aver avuto il suo centro ki distrutto, e dopo tutta la merda che ha visto, sta ancora persistendo con la sua visione del mondo delle arti marziali del tipo “Salverò tutti e farò in modo che tutti si amino”, che finora ha funzionato, ma dopo quasi 300 capitoli di seguire questo ragazzo attraverso due manga, la sua visione non è cambiata una volta. Nella mia mente è diventato un personaggio statico, come in un sacco di shounen, la sua opinione non cambia mai, mai, non importa quanto vede, o quanto perde si attacca a quella convinzione. So che è per l’intero scopo di mostrare agli altri personaggi quanto sia determinato, ma l’abbiamo già visto, è stato chiamato The Breaker, basta che sia un po’ più dinamico, per favore. Inoltre ha apparentemente una sorta di scudo che protegge la sua verginità romantica perché, come nel prequel, non si fa coinvolgere sentimentalmente da nessuna delle ragazze, c’è una con cui PROBABILMENTE si metterà, ma fino a quando non lo vedo rimango fedele alle mie idee.
Un’altra cosa con i personaggi è che, a memoria, alcuni di loro spariscono subito, non appaiono più tardi nel manga, semplicemente *poof* in fumo, come uno dei vecchi bulli del MC che si unisce ai ‘cattivi’ e combattono una volta e poi *poof* quel personaggio scompare. Un altro tizio che aveva un bel paio di guanti ha avuto circa tre risse con l’MC e poi non l’ho più visto per i restanti 60 capitoli.
La storia tendeva anche a trascinarsi un po’, ma penso che questo abbia più a che fare con il fatto che ho dovuto aspettare una settimana per le prossime 20 pagine di storia, ma lette una dopo l’altra senza interruzioni, è arrivato solo al punto in cui ho pensato, “Forza, facciamo succedere qualcosa”. Poi ecco che la pagina successiva faceva succedere qualcosa. Eppure ho sentito che la storia ha rallentato in alcuni punti.
IL VERDETTO: The Breaker: New Waves è un solido sequel del suo predecessore e non vedo l’ora che arrivi il terzo capitolo. Mentre ho iniziato a perdere fiducia nel MC come personaggio e alcuni personaggi si sono trasformati in maghi, il resto del cast, le scene di combattimento, la storia e l’arte hanno tutti ottenuto un punteggio abbastanza alto nelle mie classifiche per farmi tornare ogni settimana. Dopo aver letto The Breaker vi consiglio vivamente di passare direttamente a questo. Vai. Vola, VOLA MIEI PRETESI!!!
Addio fratelli miei, ci vediamo nella prossima. continua a leggere

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