Puck (alias Robin Goodfellow)
Puck è il folletto birichino che serve Oberon, il re delle fate.
Nel folklore elisabettiano, Puck (alias Robin Goodfellow) è un folletto domestico che, a seconda del suo umore, gioca scherzi fastidiosi alle persone o le aiuta nelle loro faccende. Questo spiega perché il Puck di Shakespeare si vanta di tutte le volte che è stato una piaga per gli abitanti del villaggio, sabotando tini di birra e rovinando le partite di burro che le casalinghe hanno passato tutta la mattina a sfornare.
Il cuore e l’anima dell’opera
Puck ama più di ogni altra cosa un bello scherzo. Dopo aver trasformato la testa di Bottom in quella di un “asino”, dichiara allegramente “La mia padrona con un mostro è innamorata” (3.2.6). A causa del suo spirito amante del divertimento e della sua volontà di scherzare con chiunque, è spesso considerato il cuore e l’anima dell’opera. Le sue buffonate e il suo senso dell’umorismo conferiscono a Sogno di una notte di mezza estate uno spirito giocoso e strampalato che crea gran parte dell’atmosfera divertente dell’opera. Non c’è da meravigliarsi che il critico letterario Marjorie Garber descriva Puck come “attore e agente principale” in un “mondo di incanto, magia, musica e malizia”.
Se Puck crea l’atmosfera divertente e chiassosa dell’opera, allora è anche il personaggio che fa accadere le cose nell’opera. Sfreccia intorno al globo (nientemeno che in quaranta minuti) per andare a prendere il magico succo d’amore di Oberon (2.1), e quando lo spreme accidentalmente negli occhi di Lisandro (2.2), mette in moto tutti i comici equivoci che nascono dall’inseguimento dei giovani amanti nel bosco.
Dopo aver messo a soqquadro il mondo dei giovani amanti, Puck è anche la figura che aiuta a ristabilire l’ordine e a sistemare le cose. Dando ai giovani amanti l’antidoto (ok, non Demetrio) al succo d’amore (3.2), Puck rimuove gli ostacoli che hanno affrontato e assicura il lieto fine dell’opera. Secondo lo studioso Stephen Greenblatt, questo allinea Puck alle commedie latine di Terenzio e Plauto, che presentano una figura di “schiavo astuto”. Greenblatt ci dice che questo “personaggio di serie a volte sembra godere e contribuire ai grovigli della trama, ma riesce a rimuovere gli ostacoli che si frappongono al cammino dei giovani amanti”.
Puck e la trasformazione
Vogliamo anche dire che Puck incarna il tema della “Trasformazione” dell’opera. È famoso per aver trasformato la testa di Bottom in quella di un asino, ed è anche amante dei cambiamenti di forma. Ad un certo punto, si vanta che spesso finge di essere uno sgabello e poi scompare in modo che le vecchie signore atterrino sul loro “sedere” (2.1). Terrorizza anche i Meccanici nel bosco dopo aver trasformato il loro amico in un ibrido uomo-scimmia:
Sarò a volte un cavallo, a volte un cane da caccia,
un maiale, un orso senza testa, a volte un fuoco,
e nitrire, e abbaiare, e grugnire, e ruggire, e bruciare,
come cavallo, cane da caccia, maiale, orso, fuoco, ad ogni passo. (3.1.110-113)
La capacità di Puck di trasformarsi non si limita al cambiamento di forma. Può anche cambiare la sua voce, come quando guida Lisandro e Demetrio nel bosco imitando le loro voci e chiamando ognuno di loro.
Puck e il Maestro delle Feste
In qualche modo, Puck è parallelo alla posizione di Filostrato come “Maestro delle Feste” di Teseo. (Nell’Inghilterra elisabettiana, il Maestro dei divertimenti era un uomo importante incaricato di tutti i divertimenti a corte, in pratica un organizzatore di feste reali. Alla fine, la posizione comportava la determinazione di quali opere teatrali potessero essere rappresentate sui palcoscenici pubblici). Pensateci. Il lavoro di Filostrato è quello di assicurarsi che Teseo e la sua corte siano intrattenuti. Questo è il motivo per cui Teseo gli ordina di “stimolare la gioventù ateniese all’allegria” (1.1.13). Più tardi, Teseo si rivolge a Filostrato per le sue opzioni di intrattenimento:
Di’, che abbellimento hai per questa sera,
quale maschera, quale musica? Come possiamo ingannare
il tempo pigro se non con qualche delizia? (5.1.43-45)
Anche se Puck non va in giro ad organizzare spettacoli e a pianificare feste come Filostrato, la sua funzione principale, come uomo di fiducia di Oberon, è quella di intrattenere il Re delle Fate. Come dice Puck, il suo compito è quello di “scherzare con Oberon e farlo sorridere” (2.1.46).
Mettendo in moto gli eventi che mandano gli amanti nel caos, Puck assicura anche che noi, il pubblico, ci divertiamo. In questo modo, Puck è anche una sorta di figura di “signore del malgoverno” (uno che è stato nominato per regnare sulle feste di carnevale, che includevano il bere, il mangiare, e rauche produzioni teatrali). È appropriato, quindi, che Puck chiuda l’opera consegnando l’Epilogo. È anche l’unico personaggio con la credibilità di dire al pubblico che sa che la commedia è irreale, come un “sogno”, e promette che, se la commedia non ci è piaciuta, si rifarà presto con un’altra.