Principali pionieri
Parte di quello che sarebbe diventato l’Oregon Trail fu usato per la prima volta da trapper, commercianti di pellicce e missionari (1811-40 circa) che viaggiarono a piedi e a cavallo. Fino allo sviluppo della pista come una strada per i carri, tuttavia, le persone di discendenza europea (bianchi) nel Nord America orientale che volevano viaggiare verso la California o l’Oregon generalmente andavano in nave intorno alla punta meridionale del Sud America, un viaggio in mare arduo e spesso straziante che poteva richiedere quasi un anno per essere completato. Così, prima dell’inizio del XIX secolo, pochi bianchi si erano avventurati nel vasto territorio a ovest del fiume Mississippi che era stato incluso nell’Acquisto della Louisiana da parte del governo degli Stati Uniti nel 1802. Uno di questi era il trapper ed esploratore franco-canadese Toussaint Charbonneau. Lui e la moglie Shoshone Sacagawea furono membri strumentali della Spedizione Lewis e Clark (1804-06), il primo tentativo del governo di esplorare sistematicamente, mappare e riferire sulle terre appena acquisite e sul paese dell’Oregon che si trovava oltre.
Nel 1810 l’imprenditore di pellicce John Jacob Astor organizzò una spedizione di uomini di frontiera per dirigersi verso ovest e stabilire un posto di commercio per la sua American Fur Company in Oregon. Gli uomini seguirono il fiume Missouri a monte di St. Louis fino ai villaggi indiani Arikara in quello che oggi è il Sud Dakota e poi partirono per il difficile viaggio attraverso le pianure e le montagne attraverso il Wyoming e l’Idaho fino all’Oregon. Lì, insieme ad un altro gruppo che vi era giunto via nave, stabilirono nel 1812 Fort Astoria (oggi Astoria, Oregon) vicino alla foce del fiume Columbia, il primo insediamento di proprietà americana sulla costa dell’Oceano Pacifico e quello che la compagnia sperava sarebbe stato il posto principale da cui Astor avrebbe condotto il commercio con la Cina.
La spedizione di Astor, in estremo bisogno di rifornimenti e aiuto, inviò membri verso est nel 1812. Durante quel viaggio Robert Stuart e i suoi compagni scoprirono il South Pass nel Wyoming sud-occidentale, un varco di 20 miglia (32 km) nelle Montagne Rocciose che offriva il più basso (e facile) attraversamento del Continental Divide. (Lewis e Clark, ignari del passo, avevano attraversato il divario in un punto più infido più a nord). L’impresa di Astor naufragò, tuttavia, quando gli inglesi presero il controllo del suo posto nel 1813 durante la guerra del 1812, ed egli vendette la sua operazione alla North West Company (allora rivale della Hudson’s Bay Company, i commercianti di pellicce dominanti nel nord-ovest e in Canada).
Nonostante il resoconto dettagliato della spedizione di Astor da parte di Stuart, il South Pass rimase ampiamente ignorato. Nel 1806 Zebulon Montgomery Pike, dopo aver esplorato la regione delle Grandi Pianure, aveva notoriamente definito l’Ovest il Grande Deserto Americano, un giudizio reso ancora più pubblico da Stephen H. Long dopo aver guidato una spedizione nelle Grandi Pianure meridionali nel 1819-20. Per alcuni anni dopo un pubblico americano che inizialmente era stato entusiasta dei resoconti di Lewis e Clark, divenne contrario al West. Solo quando i trapper Jedediah Smith e Thomas Fitzpatrick riscoprirono il passo nel 1824, quella via cruciale attraverso le montagne divenne ampiamente conosciuta.