“Se di solito è presente un numero sufficiente di ministri sacri per la distribuzione della Santa Comunione, non si possono nominare ministri straordinari della Santa Comunione. Anzi, in tali circostanze, coloro che possono essere già stati nominati a questo ministero non dovrebbero esercitarlo. Si rimprovera la pratica di quei sacerdoti che, pur presenti alla celebrazione, si astengono dal distribuire la Comunione e consegnano questa funzione ai laici.”
Il ministro straordinario della Santa Comunione può amministrare la Comunione solo quando mancano il sacerdote e il diacono, quando il sacerdote è impedito dalla debolezza o dall’età avanzata o da qualche altra vera ragione, o quando il numero dei fedeli che vengono alla Comunione è così grande che la stessa celebrazione della Messa sarebbe indebitamente prolungata. … Un breve prolungamento, considerando le circostanze e la cultura del luogo, non è affatto una ragione sufficiente.”
Per un certo periodo, i ministri straordinari della Santa Comunione negli Stati Uniti erano autorizzati a purificare i vasi della Comunione (come pissidi e calici), un’azione che l’Istruzione Generale del Messale Romano del 2010 riserva espressamente a sacerdote, diacono e accolito istituito. L’indulto speciale che autorizzava tale pratica per tre anni, a partire dal 2002, non è stato rinnovato.