L’equilibrio dei poteri e il Concerto d’Europa

Durante le molte guerre e congressi di pace del XVIII secolo, la diplomazia europea si sforzò di mantenere un equilibrio tra cinque grandi potenze: Gran Bretagna, Francia, Austria, Russia e Prussia. Alla fine del secolo, tuttavia, la rivoluzione francese, gli sforzi della Francia per esportarla e i tentativi di Napoleone I di conquistare l’Europa hanno prima sbilanciato e poi rovesciato il sistema statale del continente. Dopo la sconfitta di Napoleone, il Congresso di Vienna fu convocato nel 1814-15 per stabilire nuovi confini, ricreare l’equilibrio di potere e guardarsi dalla futura egemonia francese. Si occupò anche di problemi internazionali, affrontando questioni come i fiumi, la tratta degli schiavi e le regole della diplomazia. L’Atto finale di Vienna del 1815, emendato al Congresso di Aix-la-Chapelle (Aquisgrana) nel 1818, stabilì quattro classi di capi delle missioni diplomatiche – la precedenza all’interno di ogni classe era determinata dalla data di presentazione delle credenziali – e un sistema per firmare i trattati in ordine alfabetico francese per nome di paese. Così finirono le battaglie sulle precedenze. Furono stabilite anche regole non scritte. A Vienna, per esempio, fu fatta una distinzione tra grandi potenze e “potenze con interessi limitati”. Solo le grandi potenze si scambiavano ambasciatori. Fino al 1893 gli Stati Uniti non avevano ambasciatori; come quelli di altri stati minori, i loro inviati erano solo ministri.

Altre regole non scritte furono presto sviluppate. Il ritorno di Napoleone e la sua seconda sconfitta richiesero un nuovo trattato di pace con la Francia a Parigi nel novembre 1815. In quell’occasione i quattro grandi vincitori (Gran Bretagna, Austria, Russia e Prussia) firmarono formalmente la Quadruplice Alleanza, che prevedeva riunioni periodiche dei firmatari per consultarsi sugli interessi comuni, per assicurare il “riposo e la prosperità delle nazioni” e per mantenere la pace in Europa. Questa clausola, che creava un Concerto d’Europa, comportava cooperazione e moderazione, nonché un codice tacito: le grandi potenze avrebbero preso tutte le decisioni importanti; i cambiamenti interni di qualsiasi membro del Concerto dovevano essere sanzionati dalle grandi potenze; le grandi potenze non dovevano sfidarsi a vicenda; il Concerto avrebbe deciso tutte le controversie. Il Concerto costituiva quindi un sistema rudimentale di governo internazionale da parte di un consorzio di grandi potenze.

Inizialmente, alle riunioni del Concerto partecipavano governanti, cancellieri e ministri degli esteri. La prima riunione, che si tenne ad Aix-la-Chapelle nel 1818, portò all’ammissione della Francia al Concerto e al rinnovo segreto della Quadruplice Alleanza contro di essa. L’incontro perfezionò anche le regole diplomatiche e affrontò altre questioni internazionali. Aix fu il primo congresso internazionale tenuto in tempo di pace e il primo ad attirare l’attenzione della stampa, le cui relazioni erano condotte dal segretario generale del congresso. Nasce così l’aspetto di pubbliche relazioni della diplomazia e il comunicato stampa.

In seguito, i congressi si riunirono in risposta alle crisi. A causa delle controversie tra le potenze, dopo il 1822 le riunioni cessarono, anche se lo stesso Concerto d’Europa continuò discretamente. A partire dal 1816 fu istituita una conferenza degli ambasciatori a Parigi per affrontare le questioni derivanti dal trattato del 1815 con la Francia. Seguirono altre conferenze di ambasciatori, di solito a Londra, Vienna o Parigi, per affrontare specifici problemi internazionali e per sancire cambiamenti quando sembrava consigliabile o inevitabile. I diplomatici continuarono ad aggiustare ed emendare il sistema europeo con conferenze, dalla riunione tenuta a Londra nel 1830 che approvò l’indipendenza del Belgio alla riunione del 1912-13, anch’essa tenuta a Londra, per risolvere le guerre balcaniche. Il Concerto fu allungato e poi ignorato del tutto tra il 1854 e il 1870, durante la guerra di Crimea e le unificazioni di Italia e Germania. Il secolo durante il quale esistette (1815-1914) fu generalmente pacifico, guastato solo da brevi e limitate guerre; lo spargimento di sangue di una di queste guerre, la seconda guerra d’indipendenza italiana, ispirò la creazione negli anni 1860 del Comitato internazionale per il soccorso dei feriti (in seguito Croce Rossa Internazionale) come agenzia internazionale non governativa.

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