Alle 18:05, il 91enne fan dei Cubs Harry Grossman iniziò il conto alla rovescia. “Tre . . . due . . . uno . . . Che ci siano le luci!” Grossman premette un bottone e, tra gli applausi di migliaia di tifosi, sei torri di luce si accesero. Il baseball notturno era arrivato al Wrigley Field.

Ci sono voluti sei anni di discussioni, di pressioni e di bluff per portare le luci al Wrigley, che per anni è stato l’unico parco di baseball della Major League dove non si poteva giocare di notte. Quando l’allora direttore generale Dallas Green propose per la prima volta di installare le luci nel 1982, molti residenti del quartiere sposarono la causa di mantenere il campo al buio. In gran parte grazie ai loro sforzi, l’Assemblea Generale dell’Illinois e il Consiglio Comunale di Chicago approvarono una legislazione che di fatto vietava le partite notturne (una clausola di nonnismo escludeva il Comiskey Park, che aveva le luci dal 1939).I Cubs, di proprietà della Tribune Company, persistevano. La direzione accennò oscuramente che la squadra avrebbe potuto abbandonare Wrigley per la periferia. La Major League Baseball decretò che, se i Cubs avessero mai raggiunto le World Series, le loro partite in casa avrebbero dovuto essere giocate in un sito alternativo illuminato. Alla fine fu approvata un’ordinanza cittadina che consentiva ai Cubs un massimo di 18 partite notturne a stagione.

La prima partita con le luci attirò molta più attenzione di quella normalmente accordata a un incontro del lunedì tra squadre al quarto e quinto posto. Tra la folla che ha fatto il tutto esaurito c’erano il sindaco Eugene Sawyer, il governatore dell’Illinois James R. Thompson, il commissario del baseball Peter Ueberroth e il presidente della National League A. Bartlett Giamatti.

Il lanciatore titolare Rick Sutcliffe è stato quasi accecato dalle migliaia di lampadine che si sono spente quando ha fatto il primo lancio. Forse è per questo che l’esterno dei Philadelphia Phillies Phil Bradley ha depositato il quarto lancio di Sutcliffe nelle gradinate. Poi, con i Cubs che conducevano 3-1 nel quarto inning, arrivò la pioggia. Non una pioggerella leggera, ma un acquazzone. Dopo due ore di ritardo per pioggia, il gioco fu chiamato, cancellandolo dai libri dei record. “Questo dimostra che i Cubs sono maledetti”, disse una fan, mentre scappava dal ballpark. La mattina seguente, il Tribune commentò: “Qualcuno lassù sembra prendere sul serio il baseball di giorno”.”

La prima partita notturna completa al Wrigley Field ebbe luogo la sera seguente. I Cubs batterono i Mets 6-4.

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