Si è sostenuto che Internet modifica la catena di approvvigionamento grazie alla trasparenza del mercato. La disintermediazione ha acquisito un nuovo significato con l’avvento del mercato virtuale. I venditori del mercato virtuale come Amazon stanno eliminando gli intermediari. I venditori diretti e gli acquirenti si collegano tra loro grazie alla piattaforma creata dal venditore del mercato virtuale. C’è un quid pro quo per il venditore per l’uso della piattaforma, altrimenti non avrebbe senso per gli affari creare una tale piattaforma. Se l’acquirente, dopo essersi collegato con il venditore, aggira la piattaforma e parla con il venditore e fa il suo affare direttamente con il venditore, allora è improbabile che il proprietario della piattaforma ottenga la sua quota di entrate. Questa può essere considerata una nuova forma di disintermediazione.
DiscussioneModifica
Nel mondo non-Internet, la disintermediazione è stata un’importante strategia per molti grandi rivenditori come Walmart, che cercano di ridurre i prezzi riducendo il numero di intermediari tra il fornitore e l’acquirente. La disintermediazione è anche strettamente associata all’idea della produzione just in time, poiché la rimozione della necessità di un inventario rimuove una funzione di un intermediario. L’esistenza di leggi che scoraggiano la disintermediazione è stata citata come una ragione per la scarsa performance economica di Giappone e Germania negli anni ’90.
Tuttavia, la disintermediazione legata a Internet si è verificata meno frequentemente di quanto molti si aspettassero durante il boom delle dot com. I dettaglianti e i grossisti forniscono funzioni essenziali come l’estensione del credito, l’aggregazione di prodotti da diversi fornitori e l’elaborazione dei resi. Inoltre, spedire merci da e verso il produttore può in molti casi essere molto meno efficiente che spedirle a un negozio dove il consumatore può ritirarle (se il viaggio del consumatore al negozio viene ignorato). In risposta alla minaccia della disintermediazione, alcuni rivenditori hanno tentato di integrare una presenza virtuale e una presenza fisica in una strategia nota come bricks and clicks.