Mitologia greca >> Eroine >> Danae

Nome greco

Δαναη

Traslitterazione

Danaê

Scrittura latina

Danae

Traduzione

Danaan-Donna

Danae e la doccia d’oro, Cratere lucano a figure rosse C5° a.C., Musée du Louvre

DANAE era una principessa di Argo nel Peloponneso greco, unica figlia del re Akrisios (Acrisio). Quando suo padre venne a conoscenza di una profezia secondo la quale era destinato ad essere ucciso da un figlio di sua figlia, rinchiuse Danae in una camera sotterranea di bronzo. La sua prigione, tuttavia, fu infiltrata dal dio Zeus che la mise incinta sotto forma di una doccia d’oro. Lei concepì e partorì un figlio di nome Perseo. Non appena suo padre lo seppe, mise Danae e il bambino in una cassa e li mandò alla deriva in mare. Per la provvidenza degli dei arrivarono sani e salvi sull’isola di Serifo, dove il pescatore Diktys (Dictys) offrì loro rifugio nella sua casa.

Poi, quando Perseo era ormai cresciuto, il re Polidectes (Polidectes) di Serifo cercò Danae come moglie e, volendo liberarsi di suo figlio, ordinò a Perseo di prendere la testa della Gorgone. L’eroe tornò vittorioso solo per apprendere che sua madre era fuggita al tempio di Atena cercando rifugio dal re. Con rabbia Perseo trasformò Polydektes e i suoi alleati in pietra con la testa della Gorgone. Poi viaggiò con la madre ad Argo per rivendicare il trono di suo nonno.

Danae era la “regina” eponima dei Danaan. Danaan era sinonimo di Argivo, ma a volte veniva usato per descrivere i Greci in generale (ad esempio nell’Iliade di Omero).

CRONOLOGIA DEL MITO

Nella cronologia del mito Danae era una discendente di Io–una fanciulla argiva amata da Zeus che fu costretta a vagare fino in Egitto sotto le spoglie di una mucca.Il pronipote di Io, Danae, fece il viaggio di ritorno ad Argo con le sue cinquanta figlie, le Danaidi, per rivendicare il trono. Danae era una pronipote della Danaide Ipermnestra e di suo cugino Lynkeus.
Tra i discendenti di Danae, i più famosi furono Eracle, suo pronipote, e il re Euristeo, suo pronipote
Si noti che le genealogie argive erano piuttosto gonfie e non si sincronizzano bene con quelle delle altre case reali mitiche.

FAMIGLIA DI DANAE

PARENTI

AKRISIOS (Omero Iliade 14.319, Eschilo, Erodoto 6.53, Strabone 10.5.10, Diodoro Siculo 4.9.1, Pausania 2.23.7, Hyginus Fabulae 155, Ovidio Metamorfosi 4.607, Nonnus Dionysiaca 30.264)
AKRISIOS & EURYDIKE (Apollodoro 2.26)
AKRISIOS & AGANIPPE (Hyginus Fabulae 63)

OFFSPRING

PERSEO (da Zeus) (Omero Iliade 14.319, Pindaro Pitia 12. 16, Eschilo, Apollodoro 2.34, Strabone 10.5.10, Erodoto 6.53 & 7.61, Diodoro Siculo 4.9.1, Hyginus Fabulae 63 & 155, Ovidio Metamorfosi 4.607, Nonnus Dionysiaca 2.286, et al)

ENCYCLOPEDIA

DANAE (Danaê). Un oracolo dichiarò che Danae, la figlia di Acrisio, avrebbe dato alla luce un figlio, che avrebbe ucciso il nonno. Per questo motivo Acrisio tenne Danaë rinchiusa in un appartamento sotterraneo, o in una torre di bronzo. Ma qui divenne madre di Perseo, nonostante le precauzioni del padre, secondo alcuni resoconti dallo zio Proeto, e secondo altri da Zeus, che la visitò sotto forma di una pioggia d’oro. Acrisio ordinò che madre e figlio fossero esposti in mare aperto in una cassa; ma la cassa galleggiò verso l’isola di Serifo, dove entrambi furono salvati da Dictys, il fratello del re Polidectes. (Apollod. ii. 2. § 1, 4. § 1; Paus. ii. 16. § 2, 25. § 6, iii. 13. § 6; Hygin. Fab. 63.) Secondo una tradizione più tarda o italiana, lo scrigno fu portato sulla costa dell’Italia, dove il re Pilumno sposò Danae, e fondò Ardea (Virg. Aen. vii. 410; Serv. ad Aen. vii. 372); oppure si dice che Danae venne in Italia con due figli, Argo e Argeo, che ebbe da Fineo, e prese la sua dimora nel luogo dove poi fu costruita Roma (Serv. ad Aen. viii. 345). Ma, secondo la storia comune, Polidectes, re di Seriphos, fece di Danae la sua schiava, e corteggiò il suo favore, ma invano; e per ottenere il possesso indisturbato di lei, mandò Perseo, che nel frattempo era diventato uomo, alle Gorgoni, per prendere la testa di Medusa, che disse che avrebbe dato a Ippodameia come regalo di nozze (Tzetz. ad Lyc. 838).

Fonte: Dictionary of Greek and Roman Biography and Mythology.

CITAZIONI DELLA LETTERATURA CLASSICA

Acrisio, Danae e Perseo bambino, idria ateniese a figure rosse C5° a.C., Museum of Fine Arts Boston

Homer, Iliad 14. 319 ff (trans. Lattimore) (epica greca C8 a.C.) :
” Zeus che raccoglie le nuvole le rispose: “. . . Mai prima d’ora l’amore per una dea o una donna si è così sciolto sul cuore dentro di me, spezzandolo fino alla sottomissione, come ora: non quella volta . . . quando ho amato la figlia di Akrisios (Acrisio) dal passo dolce Danaë, che mi ha portato Perseo, preminente tra tutti gli uomini.

Esiodo, Scudo di Eracle 216 e segg. (trad. Evelyn-White) (epica greca C8 o C7 a.C.) :
“Il figlio della ricca Danae, il cavaliere Perseo.”

Pindaro, Ode Pitica 12. 16 ff (trans. Conway) (lirica greca del V secolo a.C.) :
“quel figlio di Danae… colui che, dicono gli uomini, è stato ottenuto da un ruscello d’oro fluente.”

Pindaro, Ode Pitica 12. 8 ff :
“Quando Perseo sulla terza di quelle sorelle cadute lanciò il suo grido di trionfo, e portò fatale sventura a Serifo sul mare – sventura per quell’isola e per il suo popolo. Sì, perché aveva reso cieca la lugubre prole di Phorkys (Phorcys), e amaro il regalo di nozze che portò a Polydektes (Polydectes), così da porre fine alla lunga schiavitù e al matrimonio forzato di sua madre”.

Eschilo, I Trascinatori di reti (dramma satiresco perduto) (tragedia greca del V secolo a.C.) :
Il primo dramma della trilogia di Perseo di Eschilo, I Trascinatori di reti (o Diktyoulkoi) era un dramma satiresco che descriveva l’arrivo della cassa contenente Danae e suo figlio Perseo sull’isola di Serifo. I Net-draggers del titolo erano i satiri che pescavano il forziere a riva.

Eschilo, Frammento 274 I Net-Draggers (dai Papiri) (trans. Lloyd-Jones) :

? : Puoi vedere …?
Diktys : Posso vedere. . .
: A cosa vuoi che guardi? . .
Diktys : Nel caso in cui da qualche parte . . nel mare. . .
? : Nessun segno; per quanto posso vedere, il mare è un laghetto.
Diktys : Guarda ora le fessure delle scogliere vicino alla riva.
? : Va bene, sto guardando. . . Buon Dio, come devo chiamare questo! È un mostro del mare che incontra i miei occhi, un grampo o uno squalo o una balena (ketos)? Signore Poseidone e Zeus degli abissi, un bel regalo da mandare su dal mare…
Diktys : Quale dono del mare nasconde la tua rete? È coperta di alghe come. . . Si tratta di una creatura a sangue caldo? O il Vecchio delle Isole ci ha mandato qualcosa in uno scrigno? Com’è tremendamente pesante! Il lavoro non va avanti! Griderò e darò l’allarme. Ehilà! Contadini e cucinieri, da questa parte, tutti quanti! Mandriani e pastori, da questa parte! Gente del litorale e tutti gli altri lavoratori del mare!”

Eschilo, Frammento 275 I Trascinatori di reti (da Papiri Oxyrhynchus) :

Silenos : Invito … ((lacuna)) e gli dei ad assistere a ciò che ora proclamo a tutta la compagnia. Ma qualunque cosa tu faccia, non correre incautamente via da noi; comprendi finalmente e accettami come un gentilissimo protettore e sostenitore. Perché, guarda, il ragazzo mi saluta con parole amichevoli, come farebbe con la sua rispettata nonna. Non sarà sempre così con me, col passare del tempo?
Danae : Fiumi di Argo e dei miei padri, e tu, Zeus, che porti il mio calvario a tale fine! Mi darai a queste bestie, perché mi oltraggino con i loro selvaggi assalti, o perché sopporti in cattività le peggiori torture? In ogni caso, riuscirò a fuggire. Dovrei allora annodarmi un cappio, applicando un rimedio disperato contro questa tortura, in modo che nessuno possa rimettermi in mare, né una bestia lasciva né un padre? No, ho paura di farlo! Zeus, mandami un aiuto in questa situazione, ti supplico! Perché tu hai avuto la colpa maggiore, ma sono io che ho pagato tutta la pena. Ti chiedo di rimettere le cose a posto! Hai sentito tutto quello che ho da dire.
Coro : Guarda, il piccolo sorride dolcemente mentre guarda la sua lucente pelata raddolcita. . .
Silenos : . . ((lacuna)) se non mi rallegro alla tua vista. Dannazione prenda Diktys (Dictys), che cerca di fregarmi questo premio alle mie spalle! Vieni qui, mio caro! (Fa dei rumori ridacchiando) Non aver paura! Perché piagnucoli? Vieni qui dai miei figli, affinché tu possa venire tra le mie braccia protettrici, caro ragazzo – sono così gentile -, e tu possa trovare piacere nelle martore e nei cerbiatti e nei giovani istrici, e possa fare un terzo a letto con tua madre e con me tuo padre. E il papà darà, al piccolo il suo divertimento. E tu condurrai una vita sana, così che un giorno, quando sarai diventato forte, tu stesso – perché tuo padre sta perdendo la presa sul suo lavoro di uccisore di cerbiatti – tu stesso catturerai le bestie senza lancia, e le darai a tua madre per cena, alla maniera della famiglia di suo marito, tra i quali ti guadagnerai il pane.
Coro : Suvvia, cari compagni, andiamo e affrettiamo il matrimonio, perché i tempi sono maturi e senza parole parlano per esso. Perché, vedo che già la sposa è desiderosa di godere appieno del nostro amore. Non c’è da meravigliarsi: ha passato molto tempo a sprecare la sua solitudine nella nave sotto la schiuma. Ebbene, ora che ha davanti agli occhi il nostro vigore giovanile, si rallegra ed esulta; tale è lo sposo che al bagliore luminoso delle torce di Afrodite.”

Euripide, Danae (dramma perduto) (tragedia greca del V secolo a.C.) :
Il tragico greco Euripide scrisse un dramma su Danae.

Sophocles, Danae (dramma perduto) (tragedia greca del V secolo a.C.) :
Sophocles seguì le orme di Eschilo ed Euripide con la sua opera Danae.

Danae e la doccia d’oro, cratere ateniese a figure rosse del V secolo a.C, Museo Statale Ermitage

Herodoto, Storie 6. 53. 1 (trans. Godley) (storico greco del V secolo a.C.) :
“I Greci raccontano questi re dei Dori fino a Perseo figlio di Danae – non fanno alcuna menzione del dio – e provano che questi re sono greci; perché a quel tempo erano stati classificati come greci. Ho detto fino a Perseo, e non sono andato oltre, perché nessuno è nominato come padre mortale di Perseo, come Anfitrione è nominato padre di Eracle. . . Danae figlia di Akrisios (Acrisio).”

Herodoto, Storie 7. 61. 1 :
“Perseo figlio di Danae e di Zeus.”

Pseudo-Apollodoro, Bibliotheca 2. 26 & 34 (trans. Aldrich) (mitografo greco del II sec. d.C.) :
“Ad Akrisios (Acrisio) ed Euridice (Eurydice), figlia di Lakedaimon (Lacedaemon), nacque una figlia Danae . . . Mentre Akrisios stava facendo un’indagine oracolare sul problema di generare figli, il dio lo informò che un figlio nato da sua figlia lo avrebbe ucciso. Per paura Akrisios costruì una camera di bronzo sotto la terra, dove tenne Danae sotto sorveglianza. Ora alcuni dicono che Proito (Proetus) la sedusse, il che portò ai rancori tra i fratelli, ma altri dicono che Zeus fece sesso con lei trasformandosi in oro che scorreva attraverso il soffitto e giù nel suo grembo. Quando Akrisios più tardi seppe che aveva dato alla luce Perseo, non credendo che Zeus l’avesse sedotta, gettò sua figlia in mare con suo figlio su un’arca. L’arca andò alla deriva a Seriphos, dove Diktys (Dictys) recuperò il bambino e lo allevò.”

Pseudo-Apollodoro, Bibliotheca 2. 36 :
“Il governatore di Seriphos era Polydektes (Polydectes), fratello di Diktys (Dictys). Egli si innamorò di Danae, ma non potendo avere rapporti sessuali con lei, ora che Perseo era un uomo adulto, riunì i suoi amici, tra cui Perseo, e disse loro che stava raccogliendo contributi da offrire per la mano di Ippodamea, figlia di Oinomao (Enomao). Chiese dei cavalli agli altri, ma, poiché non ottenne alcun cavallo da Perseo e poiché Perseo aveva detto che non avrebbe negato a Polidektes nemmeno la testa del Gorgo, gli assegnò il compito di andare a prendere proprio quell’oggetto.”

Pseudo-Apollodoro, Bibliotheca 2. 45 :
” Quando giunse a Serifo, Perseo trovò che sua madre insieme a Diktys (Dictys) si erano rifugiati sugli altari per sfuggire alla violenza di Polydektes (Polidectes), così entrò nel palazzo reale dove Polydektes stava intrattenendo i suoi amici, e con il proprio volto rivolto in disparte mostrò la testa del Gorgo. Quando la guardarono, ognuno si trasformò in pietra, mantenendo la posa che gli era capitato di assumere in quel momento.”

Pseudo-Apollodoro, Bibliotheca 2. 47 :
“Perseo con Danae e Andromeda si affrettò verso Argo per vedere Akrisios (Acrisio). Ma appena Akrisios lo seppe, lasciò Argo, ancora timoroso dell’oracolo.”

Apollonio Rodio, Argonautica 4. 1090 ss (trad. Seaton) (epica greca del III a.C.) :
“Perché i padri sono troppo gelosi dei loro figli… Quali disgrazie sopportò Danae sull’ampio mare per la rabbia folle del suo sire!”

Lycophron, Alexandra 838 (trad. Mair) (poeta greco del III a.C.) :
“L’aquila figlia del sire d’oro.”

Strabo, Geografia 10. 5. 10 (trans. Jones) (geografo greco dal C1° a.C. al C1° d.C.) :
“Seriphos, la scena della storia mitica di Diktys (Dictys), che con la sua rete attirò a terra la cassa in cui erano racchiusi Perseo e sua madre Danae, che erano stati affondati in mare da Akrisios (Acrisius) il padre di Danae; perché Perseus è stato allevato lì, si dice, e quando ha portato la testa della Gorgone lì, l’ha mostrato ai Seriphians e li ha trasformati tutti in pietra. Questo fece per vendicare sua madre, perché il re Polidektes (Polidectes), con la loro cooperazione, intendeva sposare sua madre contro la sua volontà. L’isola è così rocciosa che i comici dicono che è stata fatta così dal Gorgo.”

Diodoro Siculo, Biblioteca di Storia 4. 9. 1 (trans. Oldfather) (storico greco C1 a.C.) :
“Perseo era figlio di Danaê, la figlia di Akrisios (Acrisio), e di Zeus.”

Pausania, Descrizione della Grecia 2. 18. 1 (trans. Jones) (diario di viaggio greco del C2 d.C.) :
“Diktys (Dictys) e Klymene (Clymene), che sono chiamati i salvatori di Perseo.”

Pausania, Descrizione della Grecia 2. 23. 7 :
“Gli Argivi hanno altre cose da vedere; per esempio, un edificio sotterraneo sopra il quale si trovava la camera di bronzo che Akrisios (Acrisio) fece un tempo per custodire sua figlia. Perilao, però, quando divenne tiranno, la tirò giù.”

Danae e Perseo in mare nel petto, lekythos ateniese a figure rosse C5° a.C, Rhode Island School of Design Museum

Pseudo-Hyginus, Fabulae 63 (trans. Grant) (mitografo romano del II secolo d.C.) :
“Danae era la figlia di Acrisio e Aganippe. Una profezia su di lei diceva che il bambino che avrebbe partorito avrebbe ucciso Acrisio, e Acrisio, temendo questo, la chiuse in una prigione di pietra. Ma Giove, trasformandosi in una pioggia d’oro, giacque con Danae, e da questo abbraccio nacque Perseo. A causa del suo peccato suo padre la rinchiuse in una cassa con Perseo e la gettò in mare. Per volere di Giove fu portato sull’isola di Serifo, e quando il pescatore Dictys lo trovò e lo aprì, scoprì la madre e il bambino. Li portò dal re Polidectes, che sposò Danae e allevò Perseo nel tempio di Minerva.
Quando Acrisio scoprì che stavano alla corte di Polidectes, partì per prenderli, ma al suo arrivo Polidectes intercedette per loro, e Perseo giurò al nonno che non lo avrebbe mai ucciso. Quando Acrisio fu trattenuto lì da una tempesta, Polidectes morì, e ai suoi giochi funebri il vento soffiò un disco dalla mano di Perseo sulla testa di Acrisio che lo uccise. Così ciò che non fece di sua volontà fu compiuto dagli dei. Quando Polidectes fu sepolto, Perseo partì per Argo e prese possesso del regno di suo nonno.”

Pseudo-Igino, Fabulae 155 :
“Figli di Giove . . . Perseo da Danae, figlia di Acrisio.”

Ovidio, Metamorfosi 4. 607 ff (trans. Brookes More) (epica romana da C1 a.C. a C1 d.C.) :
“Ma Acrisio, figlio di Abas, della razza Cadmea, rimase a bandire Bacco dalle mura di Argo, e ad alzare armi ostili contro quella divinità, che negava fosse nata da Giove. Egli non avrebbe nemmeno concesso che Perseo dai lombi di Giove fosse stato ottenuto da Danae nella pioggia di oro. Così potente è il potere nascosto della verità, Acrisio si rammaricò presto di quell’affronto a Bacco, e che mai si rifiutò di possedere suo nipote.”

Ovidio, Metamorfosi 4. 697 ff :
“Io, che sono il figlio del regale Giove e di colei che egli abbracciò in docce d’oro, lasciandola incinta nella sua cella di bronzo.”

Ovidio, Metamorfosi 5. 11 :
“Giove, sciolto in docce d’oro finto.”

Ovidio, Metamorfosi 5. 250 :
“suo fratello generato dall’oro.”

Ovidio, Metamorfosi 6. 113 :
“Egli corteggiava la bella Danae attirandola come una pioggia d’oro scintillante.”

Ovidio, Metamorfosi 11. 117 ff :
“Quando si lavava le mani in flussi liquidi, le gocce lucenti sulle sue mani potevano essere quelle che un tempo stupirono Danae.”

Statius, Thebaid 7. 163 ff (trans. Mozley) (epica romana C1° d.C.) :
“Non in tale stato d’animo andresti nella città di Danae, o nel boschetto di Parrhasian, o ad Amyclae, la casa di Leda.”

Nonnus, Dionysiaca 7. 110 ss. (trad. Rouse) (epica greca del V secolo d.C.):
“Eros (Amore) … tirò fuori la faretra divina, nella quale erano conservate dodici frecce infuocate per Zeus, quando il suo desiderio si rivolgeva all’una o all’altra donna mortale per una sposa. Proprio sul retro della sua faretra di frecce d’amore aveva inciso con lettere d’oro una frase in versi per ciascuna. Sul dorso della sua faretra di libellule aveva inciso con lettere d’oro una frase in versi per ognuna:
La prima porta Kronion (Crono) all’ansa di Io dalla fronte di giovenca.
La seconda corteggerà Europa per l’audace toro che rapisce.
La terza alla sposa di Plouto (Plutone) porta il signore dell’alto Olympos.
Il quarto chiamerà a Danaë un dorato compagno di letto.
Il quinto offrirà a Semele un ardente matrimonio di fuoco.
Il sesto porterà il re del cielo un’aquila ad Aigina (Egina).
Il settimo unisce Antiope ad un preteso Satyros (Satiro).”

Nonnus, Dionysiaca 8. 124 ff :
“Zeus e la sua pioggia non dormirono una seconda volta con Danae; dopo i sigilli della prigione di ferro la sposa andò a vela e dovette incolpare le sue nozze d’oro per il suo regalo d’amore della salamoia – la sua conigliera navigando con lei sul mare galleggiava dove soffiavano i venti mutevoli!”

Nonnus, Dionysiaca 8. 286 ff :
“Per l’opulento corteggiamento di Danae ti prego, concedimi questa grazia. . . Anch’io, Zeus della Pioggia, sarei stato felice di vedere nozze d’oro, se la madre di Perseo non ti avesse prima rubato questo onore.”

Nonnus, Dionysiaca 30. 264 e segg. :
“La figlia di Akrisios (Acrisio) partorì l’uccisore di gorgoni, un figlio degno del mio Zeus.”

ARTE GRECA ANTICIPATA

K1.12 Danae & Doccia d’oro

Pittura di vaso a figure rosse ateniese C5° a.C.

K1.14 Danae & Doccia d’oro

Pittura di vaso a figure rosse lucano C5° a.C.

H1.3 Acrisio, Danae, Perseo

Pittura vaso a figure rosse ateniese C5° a.C.

H1.4 Acrisio, Danae, Perseo

Pittura vaso a figure rosse ateniese C5° a.C.

H1.2 Danae & Perseo infante

Pittura vaso a figure rosse ateniese C5° a.C.

SORTE

GRECO

  • Homer, L’Iliade – Epica greca C8° B.C.
  • Esiodo, Lo scudo di Eracle – Epica greca C8° – 7° a.C.
  • Pindaro, Odi – Lirica greca C5° a.C.
  • Eschilo, Frammenti – Tragedia greca C5° a.C.
  • Apollodoro, La Biblioteca – Mitografia greca C2° d.C.
  • Apollonio Rodio, Le Argonautiche – Epica greca C3° a.C.
  • Licofrone, Alexandra – Poesia greca C3° a.C.
  • Diodoro Siculo, La Biblioteca di Storia – Storia greca C1° a.C.
  • Strabo, Geografia – Geografia greca C1° a.C. – C1° A. D.
  • Pausania, Descrizione della Grecia – Diario di viaggio greco C2° A. D.
  • Nonno, Dionysiaca – Epica greca C5° A. D.

ROMANO

  • Hyginus, Fabulae – Mitografia latina C2° A.D.
  • Ovidio, Metamorfosi – Epica latina C1° a. C. – C1° d. C.
  • Statius, Thebaid – Epica latina C1° d. C.

BIBLIOGRAFIA

Una bibliografia completa delle traduzioni citate in questa pagina.

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