Lech Wierzynski – voce principale, tromba, chitarra | Ben Malament – batteria, washboard, percussioni
Johnny Bones – sax tenore, clarinetto | Lorenzo Loera – chiavi, melodica
Beau Bradbury – basso, percussioni

A volte in tour con la band:
Andrae Murchison – trombone | Leon Cotter – sax tenore

I California Honeydrops celebrano il loro decimo anno insieme con l’uscita del loro settimo album in studio e primo album doppio, “Call It Home: Vol. 1 & 2” e continuano a fare tour in tutto il mondo. Guidati dal dinamico vocalist e polistrumentista Lech Wierzynski, e attingendo a diverse influenze musicali dal Bay Area R&B, funk, Southern soul, Delta blues, e New Orleans second-line, gli Honeydrops portano ai loro spettacoli un’energia vibrante e vibrazioni dance-party contagiose. Hanno portato la festa in tutto il mondo, suonando festival di tutti i tipi e facendo molti tour in Nord America, Europa e Australia. Nel 2016 & 2017 gli Honeydrops hanno avuto l’onore di sostenere Bonnie Raitt nel suo tour di rilascio in Nord America e in passato hanno avuto il privilegio di sostenere artisti del calibro di B.B. King, Allen Toussaint, Buddy Guy e Dr. John. Sia in quelle esibizioni di alto profilo che in luoghi più intimi dove la band stessa può lasciare il palco e scendere sulla pista da ballo, la visione e lo scopo comune dei California Honeydrops rimangono: far ballare e cantare il pubblico.

Gli Honeydrops hanno fatto molta strada da quando il chitarrista e trombettista Lech Wierzynkski e il batterista Ben Malament hanno iniziato a suonare in una stazione della metropolitana di Oakland, ma la band è rimasta fedele a quella sensazione organica, da strada. Ascoltando Lech cantare, può essere una sorpresa che sia nato a Varsavia, in Polonia, e cresciuto da rifugiati politici polacchi. Ha imparato il suo stile vocale dalle registrazioni americane di contrabbando di Sam Cooke, Ray Charles e Louis Armstrong, e più tardi all’Oberlin College e nel circuito dei club di Oakland, California. Con l’aggiunta di Johnny Bones al sax tenore e al clarinetto, Lorenzo Loera alle tastiere e Beau Bradbury al basso, hanno costruito un potente suono completo per sostenere la voce di Wierzynski. Più simili a feste che a concerti tradizionali, i loro spettacoli sono caratterizzati da un ampio jamming fuori dal palco e dall’interazione della folla. “L’intero punto è quello di cancellare i confini tra la folla e noi”, dice Wierzynski. “Non facciamo setlist. Vogliamo richieste. Vogliamo il coinvolgimento della folla, per far sì che la gente diventi parte dell’intera faccenda ballando insieme, cantando, scegliendo le canzoni e in generale uscendo dal proprio guscio.”

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