C’erano cinque diversi tipi di auspici. Di questi, gli ultimi tre non facevano parte degli antichi auspici.

ex caelō Questo auspicio comportava l’osservazione di tuoni e fulmini ed era spesso visto come l’auspicio più importante. Ogni volta che un augure riferiva che Giove aveva mandato giù tuoni e fulmini, non si poteva tenere alcun comitia (un raduno ritenuto rappresentativo dell’intera popolazione romana). ex avibus Sebbene gli auspici fossero tipicamente segni di uccelli, non tutti gli uccelli del cielo erano visti come simboli della volontà degli dei. C’erano due classi di uccelli: Gli Oscini, che davano auspici attraverso il loro canto; e gli Aliti, che davano auspici attraverso il loro modo di volare. Gli Oscini includevano corvi, cornacchie, gufi e galline, ognuno dei quali offriva un auspicio favorevole (auspicium ratum) o uno sfavorevole a seconda del lato dell’area designata dall’Augure su cui apparivano. Gli uccelli degli Aliti erano l’aquila, l’avvoltoio, l’avis sanqualis, chiamato anche ossifraga, e l’immussulus o immusculus. Alcuni uccelli come il Picus Martius, il Feronius e il Parrha potevano essere considerati tra gli oscini e gli aliti. Ogni movimento e ogni suono fatto da questi uccelli aveva un significato e un’interpretazione diversa a seconda delle diverse circostanze, o dei periodi dell’anno in cui veniva osservato. ex tripudiīs Questi auspici venivano letti interpretando le abitudini alimentari dei polli ed erano generalmente utilizzati nelle spedizioni militari. Cicerone mostra che a un certo punto, qualsiasi uccello poteva eseguire il tripudium, ma che con il progredire della pratica divenne presto consuetudine utilizzare solo polli. I polli erano tenuti in una gabbia sotto la cura del pullarius (custode dei polli di auspicio) che, quando arrivava il momento, liberava i polli e gettava loro una qualche forma di pane o torta. Se i polli si rifiutavano di uscire o di mangiare, o emettevano un grido, o battevano le ali, o volavano via, i segni erano considerati sfavorevoli. Al contrario, se il pollo lasciava la sua gabbia per banchettare in modo che qualcosa cadesse dalla sua bocca e atterrasse sul terreno, questi segni erano chiamati tripudium solistimum (o tripudium quasi terripavium solistimum, secondo gli antichi scrittori), ed erano considerati un segno favorevole. ex quadrupedibus Gli auspici potevano essere presi anche da animali che camminavano su quattro piedi, sebbene questi auspici non facessero parte della scienza originale degli auguri, e non furono mai usati per gli affari di stato. Spesso questi auspici prendevano la forma di una volpe, un lupo, un cavallo o un cane che attraversava il cammino di una persona, o veniva trovato in un luogo insolito – il significato poteva essere interpretato, da un augure designato, come una qualche forma di volontà degli Dei. ex dīrīs Questa categoria di auspici rappresentava ogni altro evento o avvenimento che poteva risultare in un auspicio che non rientra nelle categorie precedenti. Spesso azioni di starnuti, inciampi e altri eventi leggermente anomali potevano essere presi come un segno degli Dei da interpretare.

Segni offerti e richiestiModifica

C’erano due classificazioni di segni di auspicio, impetrativi (impetrativa, cercata o richiesta) e oblativi (oblativa, non cercata o offerta). I segni che rientrano nella categoria di impetrativa erano segni che risultavano a causa delle azioni compiute dall’augure durante la lettura dell’auspicio. L’altra categoria di segni, oblativa, erano eventi epocali che si verificavano inaspettatamente, mentre il magistrato stava prendendo gli auspici o partecipando al dibattito pubblico. I segni Ex Caelo (“dal cielo”) di tuoni e fulmini o altri fenomeni naturali, sarebbero considerati un segno “offerto”. A meno che il magistrato non fosse accompagnato da un augure, spettava a loro decidere se il segno “offerto” fosse significativo o meno.

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